Retroporto di Alessandria - Fondazione Slala - Alessandria

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Relazione di sintesi "Progetto Retroporto di Alessandria"


La crisi di spazi del porto di Genova è un dato di fatto tanto noto che non se ne dovrebbe nemmeno parlare. Il caso di Genova è emblematico di un porto che, inserito in una realtà territoriale fortemente antropizzata, incontra grandi difficoltà nel reperire aree di espansione nelle immediate vicinanze delle banchine. La crescita del trasporto containerizzato ha maggiormente evidenziato come la città-porto possa non bastare a se stessa in funzione del volume dei traffici attesi e degli spazi utilizzabili nell’area portuale.
Peraltro una pluralità di studi ha evidenziato come determinate città-porto possano non essere sufficienti a se stesse e richiedano un riferimento al sistema del territorio-porto.

Già a partire dagli anni ’60 e ’70 in tutti i progetti volti allo sviluppo del sistema portuale ligure, ed in particolare per Genova, il tema ricorrente è stata l’individuazione di aree nell’entroterra che potessero sussidiare quelle a ridosso delle banchine e la correlata opportunità di trasferire una quota rilevante del traffico merci dalla gomma alla rotaia. Da qui l’opportunità di studiare la riutilizzazione di alcune aree degli scali ferroviari con funzione di retroporto e gateway.  Solo nell’ultimo decennio l’idea di una simbiosi operativa tra il porto di Genova ed un’area alessandrina ha trovato una formulazione originale e compiuta attraverso uno studio che “Energia e Territorio” SpA ha effettuato per conto della Provincia di Alessandria. L’attenzione destata dalla proposta che, per la prima volta scendeva in particolari organizzativi e in problematiche specifiche (come ad esempio i temi doganali) ed in analisi di confronto con le soluzioni logistiche adottate in altri porti europei, hanno mosso l’interesse fattivo di ambienti economici, istituzionali e politici non solo alessandrini. E’ stato l’inizio di un cammino che ha portato prima alla costituzione di Slala Srl e, via via sino ad oggi, alla trasformazione in Fondazione con un progressivo consolidamento di consensi sempre più allargati. Se la crisi di spazio del porto di Genova non può trovare soluzione che nel retroterra oltre Appennino il progetto del retroporto di Alessandria è la conclusione di una estesa ed approfondita analisi di tante proposte e di tanti progetti condivisa da tutti i partecipanti alla Fondazione ed apprezzata da nuovi partecipanti che hanno chiesto di entrare.  La disponibilità di un grande impianto ferroviario, perfettamente accessibile alle due linee che servono Genova (via Ovada e via Novi Ligure), in uno con la possibilità di recuperarlo ad una nuova vita intermodale sono risultate le motivazioni decisive per la scelta della localizzazione del retroporto e della connessa piattaforma logistica, motivi che hanno portato il Gruppo FS ad interessarsi fattivamente al progetto. Altro fattore favorevole alla localizzazione è la disponibilità di aree interne ed esterne, ma contigue all’impianto, che offrono la possibilità di allestire una vasta area logistica così da adeguare il retroporto alla tendenza dei sistemi logistici di rafforzarsi attraverso piattaforme che, situate in aree di cornice ai nodi (portuali, inland ecc.), sono  in grado di fornire alle merci non solo servizi di trasporto ma anche una vasta gamma di servizi aggiuntivi . Le tappe di consolidamento più recenti sono state:

  • la firma del Protocollo di Intesa (05.05.08) tra le Ferrovie dello Stato Spa; le Regioni Piemonte e Liguria; le Province di Alessandria, Genova e Savona; i Comuni di Alessandria e Genova, le autorità portuali di Genova e Savona; la fondazione Slala, la Confindustria della Liguria e quella del Piemonte “per la realizzazione e gestione della piattaforma logistica retroportuale di Alessandria e relativi interventi sulla viabilità d'accesso", un progetto che comprende il recupero dello scalo smistamento e  la realizzazione di un distripark con raccordi ferroviari in adiacenza allo stesso scalo, per una superficie complessiva di circa 500.000 mq;


  • la delibera del Comitato Portuale del 15.02.07 con la quale l’A.P. di Genova ha deciso di localizzare in Alessandria Smistamento il proprio retroporto;


  • la delibera del Consiglio Comunale di Alessandria del 24.06.08 che ha approvato il programma operativo collegato ai Programmi Territoriali Integrati in attuazione alla DGR dell’ 11/12/2006, all’interno del quale sono ricompresi sia lo studio di Fattibilità collegato all’infrastrutturazione di Alessandria Smistamento, con funzioni di Retroporto di Genova, sia la strada di collegamento tra lo scalo Smistamento e la tangenziale di Alessandria. Il porto di Genova con questi nuovi spazi a disposizione e con un sistema veloce, efficiente ed economico di trasporto ferroviario di collegamento tra porto e retroporto potrà nuovamente diventare un nodo di grande interesse per l’armamento mondiale e per le aree economiche europee oltre le Alpi, mentre oggi è nella condizione operativa di dover rifiutare consistenti richieste di aumenti di traffico.

 


Il 28 gennaio 2013 la società Retroporto di Alessandria S.p.A. è stata trasformata in Retroporto di Alessandria S.r.l. ed ha adottato il nuovo statuto. In data 3 giugno 2013 la società Retroporto di Alessandria è stata messa in liquidazione e in data 21 luglio 2014 è stata cancellata dal Registro delle Imprese di Alessandria.


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